Dal 28 febbraio 2023 sono in vigore nuove regole per i procedimenti di diritto di famiglia.
La riforma Cartabia ha introdotto il cosiddetto rito unico per le controversie in materia di persone, minori e famiglia, che verrà applicato al momento sia dal tribunale ordinario sia dal tribunale per i minorenni, fino a quando non verrà istituito il nuovo tribunale per le persone, per i minorenni e per la famiglia.
Il nuovo rito non verrà applicato ai procedimenti di adozione e ai procedimenti di competenza delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea.
Molte sono le innovazioni; solo per citarne alcune:
- la competenza spetta al tribunale del luogo di residenza abituale del minore o, se la controversia non ha ad oggetto diritti del minore, è competente il tribunale del luogo di residenza del convenuto o dell’attore in via residuale;
- gli atti introduttivi dovranno già contenere tutti i fatti e i mezzi di prova e dovranno essere corredati delle dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni, degli estratti conto bancari e finanziari, della documentazione attestante la proprietà di immobili, veicoli, quote sociali, eccetera;
- esiste una disciplina specifica per i casi di violenza domestica o di genere;
- in presenza di figli minori, i genitori sono tenuti a predisporre un piano genitoriale e sono sanzionabili in caso di violazioni dei tempi e delle modalità di affidamento ivi previsti;
- viene valorizzato l’ascolto diretto del minore da parte del giudice in tutti i procedimenti che lo riguardano;
- nei casi più complessi, infine, il curatore speciale del minore avrà un ruolo fondamentale, dotato dalla riforma anche di poteri sostanziali per l’assunzione di decisioni nell’interesse del minore.
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Una delle novità più innovativa è quella relativa alla possibilità di proporre, nello stesso atto, la domanda di separazione giudiziale e di divorzio;
Su tale profilo, si sono pronunciati per primi il tribunale di Milano e il tribunale di Firenze con decisioni anche differenti .Ad oggi, dunque, non c’è uniformità di orientamento tra i tribunali, per cui occorrerà attendere, auspicando un intervento del Ministero su questo ed altri aspetti pratici della riforma.